Quante volte vi è capitato di giustificare la scelta di un fornitore semplicemente definendolo come “storico”, quindi affidabilissimo?
E quante volte invece tale fornitore “storico” ha determinato scarti, rilavorazioni e problematiche sul mercato, senza permettervi di quantificare economicamente la perdita o trovare la soluzione al problema?
La comparsa dell’analisi dei rischi aziendale nella recente edizione della ISO 9001, scansando l’approccio “tanto non posso farci niente”, dovrebbe concentrare le energie disponibili proprio verso la valutazione e qualifica del fornitore, in coerenza con il tipo di controlli da effettuarsi sul materiale fornito.
La corretta identificazione dei fornitori prima “qualificati” e poi “qualificati e critici”, i criteri di selezione e qualifica del fornitore, l’identificazione dei controlli da attuare in fase di accettazione dei materiali risultano scelte fondamentali per l’azienda.
Ma perché? Perché l’azienda dovrebbe spendere tempo ed energia per queste attività? (“tanto ce ne accorgiamo durante la produzione se c’è qualcosa che non va…”). Ecco 6 buone ragioni:
- Evitare scarti di produzione: scarti di produzione = soldi buttati via (rottamazione, ritorno del materiale al fornitore, ecc.);
- Non eseguire rilavorazioni a fine linea: rilavorare significa impiegare tempo non previsto, validare il processo, formare le persone, ecc. ecc. Ma poi, cosa significare “validare il processo”? mah…
- Non perder tempo durante le lavorazioni: accorgersi della difettosità in fase di produzione è decisamente troppo tardi. Ho già eseguito attività che potevo non eseguire, già fatto cose che potevo non fare e perso tempo (e soldi) inutilmente. In più la produzione è ferma.
- Evitare reclami dal mercato: il reclamo è da gestire, sempre che arrivi.
- Evitare incidenti e problematiche di sicurezza verso pazienti e utenti: il dispositivo immesso in commercio deve essere sicuro per il paziente e operatori. Non è esattamente un dettaglio!
- Vendere di più: prodotto non affidabile? Risultato: la poca soddisfazione del Cliente e, diciamocelo, il rischio che non compri più da noi. Prodotto affidabile? Cliente soddisfatto e fidelizzato.
Quindi? Evitiamo di dare numeri non supportati per la qualifica dei fornitori solo allo scopo di dimostrare la conformità ad un ispettore o a gestire in free-pass componenti che danno difettosità evidenti!
Affidiamoci piuttosto a linee guida, GMP, regole ben definite ma soprattutto al caro e vecchio buon senso per la gestione dei nostri fornitori. Leggi l’articolo THINK DIFFERENT! La nuova ISO 13485:2016 per capire meglio l’impatto della nuova norma sul processo di approvvigionamento.
Così facendo saremo più tranquilli, sicuramente l’azienda sarà un po’ più affidabile e i margini di guadagno decisamente più alti!
Hai già letto l’articolo sul nostro blog “Partecipare con successo alle fiere di settore” e “Qualità e mondo imprenditoriale fra teoria e realtà” ?
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Paride Bruni
Quality Manager