Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato seguito alle promesse fatte durante la sua campagna presidenziale per aggiustare “l’abuso a lungo termine del sistema internazionale guasto e delle pratiche sleali” della Cina, coinvolgendo gli Stati Uniti in quella che è diventata una guerra commerciale.
Il 6 luglio 2018, l’amministrazione Trump, affidandosi alla Sezione 301 del Trade Act del 1974 (che conferisce al Presidente l’autorità di imporre unilateralmente multe o altre sanzioni a un partner commerciale se si ritiene che esso danneggi ingiustamente gli interessi commerciali degli Stati Uniti), ha iniziato a imporre dazi radicali alla Cina per le sue presunte pratiche commerciali sleali. In risposta, la Cina si vendica imponendo i propri dazi sui prodotti fabbricati negli Stati Uniti e, con il passare dei mesi, il conflitto aumenta con una perpetua serie di minacce e rappresaglie.
Di seguito una cronologia dei punti salienti della “guerra dei dazi”:
• L’amministrazione Trump implementa dazi del 25% su $34 miliardi di prodotti cinesi finiti importati, Dispositivi Medici compresi;
• Per contrastare le mosse della Casa Bianca, la Cina applica dazi su $1.125 miliardi in Dispositivi Medici prodotti negli Stati Uniti;
• L’amministrazione Trump propone dazi del 10% su altri 6000 prodotti cinesi per un valore pari a $200 miliardi. La gran parte dell’impatto lo subisce la componentistica fabbricata in Cina e utilizzata per fabbricare Dispositivi Medici negli U.S.A.;
• La Cina implementa misure di ritorsione del 25% su beni provenienti dagli U.S.A. del valore di $16 miliardi, comprese le attrezzature mediche.
Con l’introduzione delle ultime misure di ritorsione, la Cina ha colpito in particolar modo il settore della tecnologia medica che produce dispositivi per l’imaging e diagnostica. I fabbricanti di dispositivi per l’imaging a risonanza magnetica (MRIs), elettrocardiogrammi, tomografi, dispositivi a ultrasuoni e apparecchiature a raggi X hanno manifestato le loro preoccupazioni in merito all’imminente aumento di prezzi al consumo, nonché possibile calo nella produttività del settore dovuto a interruzioni nella catena di fornitura, rallentamento dell’innovazione e imminente inflazione.
Si ipotizza che, a lungo termine, la “guerra dei dazi” U.S.A. contro Cina potrebbe impedire ai fabbricanti statunitensi di rimanere competitivi nell’economia globale.
Fonti:
https://www.gpo.gov/fdsys/pkg/FR-2018-06-20/pdf/2018-13248.pdf
https://ustr.gov/sites/default/files/301/2018-0026%20China%20FRN%207-10-2018_0.pdf